Un viaggio esoterico: dalle radici della magia ad oggi – di J

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Un viaggio esoterico: dalle radici della magia ad oggi

 

La magia, intesa non solo come incantesimo o mistero, ma come una forma di sapere e di relazione con il mondo, ci accompagna fin dall’alba dei tempi. Nata in un’epoca in cui scienza e religione non erano ancora distinte, la magia si basava sulla convinzione che esistessero delle forze in grado di plasmare la realtà. Infatti, se c’è una cosa che l’uomo ha sempre fatto, è cercare risposte al di là del visibile. Fin dall’antichità ogni cultura ha sviluppato un proprio sistema magico: dai riti sciamanici preistorici, attraversa le grandi civiltà antiche come la Mesopotamia, Egitto e Oriente, trasformandosi durante il Medioevo e il Rinascimento, fino ad arrivare ai nostri giorni, esplodendo con quello che chiamiamo movimento New Age e la nascita di una nuova forma di magia: Chaos Magick (la magia del caos).

Preistoria

Immaginiamo di tornare indietro nel tempo, in un’epoca in cui gli esseri umani vivevano in armonia con la natura, in un mondo ancora avvolto nel mistero: la preistoria, dove la magia era strettamente collegata alla vita quotidiana.  Le prime testimonianze di pratiche magiche le riscontriamo nelle pitture rupestri, che raffigurano scene di caccia e animali. Potrebbero essere state incise per propiziare la caccia o per celebrare il successo di una battuta, per ringraziare gli spiriti degli animali. Queste immagini cariche di simbolismo rappresentano le prime forme di espressione magica e possiamo intravedere le prime forme di pensiero animistico.

La deposizione di oggetti funerari trovati nelle tombe accanto al defunto, potrebbe aver avuto un significato esoterico o simbolico, con lo scopo di accompagnare il defunto verso l’aldilà. In alcuni siti preistorici sono state ritrovate statuette femminili, amuleti e vari strumenti in pietra con incisioni, probabilmente con uno scopo rituale o come simboli di potere. Le statuette femminili potrebbero essere legate al culto della fertilità, della guarigione e della Grande Dea Madre, mentre gli amuleti potrebbero aver avuto una funzione protettiva: allontanare il male, buon auspicio o donare abilità particolari.

Ad ogni modo, è importante sottolineare che queste, ad oggi, sono solo ipotesi, ma l’insieme di tali testimonianze suggerisce che gli uomini preistorici cercavano già di comprendere e influenzare il mondo attraverso rituali e simboli.

Mesopotamia e Egitto

Con il passare dei millenni, le società umane iniziarono a sviluppare forme culturali più complesse, con la nascita delle prime città. L’animismo continuò ad influenzare alcune credenze popolari, ma si trasformò in religioni politeiste, con un pantheon di divinità antropomorfe che personificavano le forze della natura e aspetti della vita umana.

La Mesopotamia e l’Egitto furono le prime civiltà a sviluppare sistemi religiosi complessi, e la magia era strettamente legata alla religione. I sacerdoti e gli sciamani svolgevano un ruolo importante facendo da ponte tra il mondo terreno e quello divino. Celebravano rituali articolati per propiziare le divinità, controllare le acque del Nilo o interpretare i segni del fato. La magia si fondeva con la scrittura e la matematica dando origine a formule magiche, incantesimi e simboli per plasmare la realtà e comunicare con le divinità. Diedero vita così ad un sapere esoterico destinato a pochi eletti, tramandato oralmente o attraverso testi sacri (es: Il Libro dei Morti, incisione all’interno dei sarcofagi e piramidi) e chi lo deteneva aveva accesso a un grande potere terreno e ultraterreno, oltre che a un prestigio sociale.

In queste antiche società, religione, magia e astronomia erano strettamente legate. Osservare il cielo non era solo una questione scientifica, ma un modo per capire il volere degli dèi e prevedere eventi sulla Terra. Templi e ziqqurat, come quella di Ur, non erano solo luoghi di culto, ma veri e propri centri di potere, dove i sacerdoti scrutavano le stelle e svolgevano rituali per mantenere l’equilibrio cosmico.

Oriente

D’altro canto, l’Oriente era – ed è tutt’oggi – un mosaico di culture antiche, ognuna con le sue credenze e pratiche millenarie. È un mondo in cui e pratiche esoteriche non sono viste come qualcosa di separato dalla vita quotidiana, ma come un aspetto integrato dell’esistenza, un ponte tra il visibile e l’invisibile.

Fin dalla preistoria gli sciamani delle antiche tribù asiatiche utilizzavano rituali per comunicare con gli spiriti e influenzare la natura. I tamburi rituali, le danze estatiche e le offerte agli antenati erano parte di un sistema magico che sopravvive ancora oggi in alcune culture indigine.

Anche per la civiltà orientale, con le prime civiltà, la magia si strutturò in pratiche più articolate.

In India, la magia s’intreccia con l’Induismo con i sacerdoti vedici che attraverso i mantra (parole di potere) e gli yandra (diagrammi mistici che incanalano energie cosmiche), gli amuleti e i talismani come protezione. I rituali e le cerimonie come cuore pulsante di una devozione per avere il favore degli dei.

Nel Buddhismo, invece, la magia si tinge di misticismo attraverso il Tantra che promette la trasformazione delle energie negative in positive attraverso i mantra e mudra (gesti sacri che sigillano l’intento) e i mandala (rappresentazioni simboliche dell’Universo).

In Cina, il Taoismo sviluppò l’alchimia interiore e il culto del Qi (l’energia vitale) e, insegnando come armonizzarsi con il cosmo attraverso il Qi Gong, una pratica antica che combina movimenti lenti, respirazione controllata e meditazione per coltivare e far circolare l’energia vitale nel corpo. Parallelamente il Feng Shui armonizza gli ambienti per favorire il benessere, mentre la medicina tradizionale mira a riequilibrare l’energia del corpo. Ma come non citare la divinazione attraverso l’I Ching (Libro dei Mutamenti) e l’astrologia, entrambi per svelare i segreti del futuro.

Arrivando, in fine, in Giappone tra Scintoismo e Buddhismo, dove i kami (spiriti della natura) vengono venerati attraverso rituali e offerte. Gli amuleti protettivi come gli omamori sono compagni di vita e le festività sono un incrocio tra sacro e profano dove si celebra la connessione tra uomo e natura.

Questi sono solo un assaggio della ricchezza delle prime forme esoteriche in Oriente contenente un patrimonio culturale variegato, che continua a vivere esercitando ancora un’influenza non indifferente per la comprensione non solo del mondo ma anche dell’Universo.

monaco buddista, Un viaggio esoterico: dalle radici della magia ad oggi

Greci e Romani

Le pratiche magiche che fiorirono nel mondo greco-romano non nacquero dal nulla, ma furono il risultato di un lungo processo di evoluzione e contaminazione di culture diverse, in particolare dalla Mesopotamia e dall’Egitto. Greci e Romani erano dei maestri nel prendere idee da altre culture e farle proprie, attuando così del sincretismo iniziarono a fare un mix tra magia, scienza, filosofia e religione. Certo, il confine tra queste discipline non era sempre chiaro, e la magia pur essendo una pratica molto diffusa e radicata nella cultura popolare, si muoveva su un terreno scivoloso tra scetticismo, fascino e timore. Non a caso, veniva perseguitata dalle autorità del tempo, soprattutto quando poteva minacciare l’ordine sociale, religioso e alcune cariche politiche.

Le arti magiche erano tantissime e rispondevano a diverse esigenze. Gli oracoli, ad esempio, erano rispettati e seguiti, mentre evocare gli spiriti o lanciare maledizioni personali era roba da guardare con sospetto. I sacerdoti spesso praticavano rituali che oggi definiremmo magici, come la divinazione o le formule sacre per ottenere protezione e favori dagli dèi. La magia amorosa, per esempio, era molto diffusa e veniva utilizzata per conquistare qualcuno, per mantenere l’amore vivo in una coppia o per spezzare legami indesiderati.

Amuleti, talismani e formule magiche erano utilizzate nella vita di tutti i giorni per garantire non solo protezione divina e allontanare forze negative, ma anche per difendersi dalle malattie, dalle maledizioni, dai pericoli o per guarire. D’altro canto non mancavano pratiche occulte più controverse, come la necromanzia per evocare i morti ed ottenere favori; le defixiones, tavolette di piombo incise con maledizioni per chi voleva infliggere danni a un nemico. Queste venivano nascoste in luoghi sacri o sepolte vicino ai morti, sperando che gli spiriti dell’oltretomba dessero una mano. Alcuni di questi riti sono arrivati fino a noi, raccolti in testi come il Papiro Magico Greco, una vera e propria enciclopedia dell’occulto con istruzioni dettagliate su come evocare divinità e ottenere favori sentimentali.

Tuttavia, alcuni filosofi, legati al neoplatonismo, vedevano la magia come una forma di conoscenza più elevata, capace di connettere l’anima umana con il divino. Un esempio di questa connessione con il divino lo troviamo anche nei Misteri Elusiani (culto legato a Demetra e Persefone), in Grecia. Questi misteri offrivano un percorso iniziatico per migliorare la propria esperienza spirituale attraverso il simbolismo e i rituali, con il fine ultimo di avere una vita migliore dopo la morte.

Quindi la magia rifletteva le paure, le speranze e i bisogni di una società, che pur avendo raggiunto un elevato sviluppo culturale, continuava a interrogarsi sui misteri della propria esistenza e del divino. Perché, in fondo, il desiderio di controllare e comprendere il proprio destino è sempre stato parte della natura umana.

Busti filosofi romani, Un viaggio esoterico: dalle radici della magia ad oggi

Medioevo

Quando si parla di Medioevo, pensiamo subito a un’epoca buia, piena di superstizione e paura. La realtà era tuttavia molto più complessa: la magia era ovunque e, nonostante le condanne ufficiali, faceva parte della vita quotidiana. Il Cristianesimo cercava di imporre la sua visione, ma le vecchie credenze pagane resistevano, intrecciandosi con la religione. Da un lato la Chiesa predicava contro la magia, dall’altro la gente pregava i santi per ottenere guarigioni, portava amuleti benedetti e usava reliquie per proteggersi dai mali. Il confine tra fede e superstizione era davvero sottile.

La magia medievale si divideva in due grandi categorie: magia naturale e magia demonica. La prima era tutto sommato accettata e si basava sulle proprietà nascoste di erbe, pietre e animali. Gli astrologi cercavano di prevedere il futuro scrutando le stelle, i guaritori usavano decotti e incantesimi per curare, e molti rituali si mescolavano con la medicina e le conoscenze popolari. La magia “colta”, in particolare, si basava su testi antichi e conoscenze esoteriche, ed era legata alla ricerca di una conoscenza superiore e alla comprensione dei segreti della natura. Studiosi come Alberto Magno e Ruggero Bacone si occupavano di magia naturale cercando di studiarla con metodo, ponendo le basi per quello che sarebbe diventato il pensiero scientifico moderno.

La magia demonica, invece, era tutta un’altra storia. Qui entravano in gioco spiriti, demoni e forze oscure, e chiunque fosse sospettato di praticarla rischiava guai seri. Ad ogni modo non era sempre facile distinguere tra le due categorie, e a volte bastava saperne troppo di erbe o guarigioni per essere accusati di stregoneria.

Nel Medioevo la magia non era solo per streghe e maghi: anche i contadini e i nobili usavano formule e rituali per cercare di controllare un mondo pieno di incertezze. In un’epoca dominata da malattie, guerre e carestie, avere un talismano o conoscere un incantesimo poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Per esempio le pratiche magiche prevedevano l’uso di erbe e amuleti per proteggere il bestiame, propiziare il raccolto, curare malattie o risolvere problemi d’amore.

La Chiesa, pur combattendo ufficialmente la magia, non riuscì mai davvero a sradicarla. Anzi, cercò di gestirla distinguendo tra pratiche “buone” come le benedizioni e i miracoli; pratiche “cattive” come le maledizioni e gli incantesimi offensivi.

Le cose peggiorarono nel tardo Medioevo, con la caccia alle streghe e migliaia di persone furono accusate di stregoneria e condannate, spesso senza prove concrete. Paura del diavolo, timore religioso e ignoranza crearono un clima di sospetto e persecuzione. Un esempio eclatante fu la pubblicazione del Malleus Maleficarum, un manuale per inquisitori scritto dai frati domenicani. Questo testo, pieno di misoginia e superstizione, divenne uno strumento fondamentale nella caccia alle streghe, alimentando la credenza nell’esistenza di streghe e stregoni e legittimando la loro persecuzione. Il testo descrive dettagliatamente i presunti poteri delle streghe, le loro pratiche, i modi per identificarle e processarle, contribuendo a diffondere un’immagine distorta e negativa soprattutto della figura femminile, alimentando così la psicosi collettiva che portò al massacro di migliaia di innocenti.

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Rinascimento

Dopo secoli in cui la magia era vista come qualcosa di demoniaco, l’uomo del Rinascimento ha cominciato a guardarla in modo diverso, come uno strumento per esplorare i segreti della natura e dell’universo.  La magia, in questo periodo, era considerata una vera e propria scienza, capace di svelare i misteri del mondo naturale e di connettere l’uomo con il divino.

Alcuni pensatori, tra i quali Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e Giordano Bruno, sono stati protagonisti di questa nuova riscoperta della magia. Hanno studiato testi antichi come il Corpus Hermeticum e la Cabala ebraica. Ficino, per esempio, ha tradotto il Corpus Hermeticum in latino e ha diffuso le idee neoplatoniche ed ermetiche, che hanno avuto una grande influenza sulla magia rinascimentale. Grazie a questi studi, la magia ha preso una piega più filosofica e intellettuale, mescolandosi con la scienza, l’arte e persino la politica.

La diffusione della stampa ha giocato un ruolo fondamentale in questa rinascita magica, rendendo accessibili i testi antichi e favorendo la circolazione di nuove idee e conoscenze esoteriche. Pico della Mirandola, con la sua Oratio de dignitate hominis, ha parlato del potenziale dell’uomo di connettere il mondo terreno con quello divino. Giordano Bruno, filosofo e teologo, credeva che l’universo fosse animato da una forza vitale che l’uomo poteva scoprire e usare tramite la magia. Fu diffuso anche De Occulta Philosophia di Heinrich Cornelius Agrippa, il quale suddivideva la magia in tre categorie principali: magia naturale, magia celeste e magia infernale.

Le tre principali discipline magiche dell’epoca erano la magia naturale, l’astrologia e l’alchimia. I maghi naturali studiavano le proprietà nascoste di piante, minerali e animali. Per loro, la magia naturale era il modo di entrare in contatto con le forze occulte che governano la natura, e che potevano essere usate per fare del bene o del male. L’ astrologia, che era vista come una vera e propria scienza, cercava di comprendere l’influenza degli astri sulla vita degli esseri umani e sugli eventi che accadono sulla Terra, mentre gli alchimisti cercavano di trasmutare i metalli in oro e l’elisir di lunga vita. Figure come Paracelso, per esempio, unirono alchimia e medicina, credendo che la conoscenza delle forze occulte della natura potesse portare a nuove cure e scoperte scientifiche.

La magia e le arti furono profondamente influenzate da questo clima culturale. Molti artisti, come Sandro Botticelli, incorporarono simboli magici e allegorici nelle loro opere, riflettendo l’interesse dell’epoca per l’esoterismo e il mistero.

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Età moderna

Con l’avvento della Rivoluzione Scientifica, la magia rinascimentale iniziò a perdere terreno. La nuova scienza, basata sulla ragione e sull’osservazione, offrì una visione del mondo più razionale, relegando la magia al regno della superstizione.

Nonostante ciò la magia non è sparita. Ovviamente, ha perso la sua credibilità tra gli intellettuali, ma è rimasta ben radicata nella cultura popolare. La gente continuava a credere nei talismani, negli amuleti, negli incantesimi e nei rituali per affrontare la vita quotidiana che si trattasse di problemi di salute, di amore o di fortuna. Questo dimostra quanto, nonostante i cambiamenti sociali e culturali, il bisogno umano di cercare risposte a qualcosa di più grande e misterioso non sia mai venuto meno.

Un aspetto interessante dell’Età Moderna è stato lo sviluppo della magia cerimoniale, che nonostante affondi le radici nel Rinascimento, si è strutturata meglio in questo periodo. La magia cerimoniale è una magia molto più complessa e formale, fatta di rituali elaborati, simboli specifici e l’invocazione di entità spirituali. Insomma, non è più solo manipolazione della natura, ma un vero e proprio cammino spirituale. Figure di spicco come Eliphas Levi, hanno dato una forma a tutto questo, scrivendo rituali e simboli che sono ancora usati oggi nella magia cerimoniale. Altra figura importante è Aleister Crowley, che con la sua filosofia di “Thelema” e il suo ordine esoterico Astrum Argentum ha portato la magia cerimoniale a un nuovo livello. Ma anche la Golden Dawn, che è stata una vera e propria scuola di magia, ha avuto un ruolo fondamentale, con il suo mix di tarocchi, astrologia e altre pratiche esoteriche.

Anche se la magia cerimoniale è stata influenzata da idee moderne, resta ancora un pilastro portante dell’esoterismo che continua ad affascinare e a essere praticato da molti, anche oggi. È interessante pensare che, pur con tutta la scienza e la tecnologia che abbiamo a disposizione, la magia continua a essere una parte importante della nostra cultura popolare e delle pratiche esoteriche. È come se ci fosse una parte di noi che non smette mai di cercare risposte più profonde, quelle che vanno oltre la scienza e la religione ufficiale.

Età post-moderna

Negli ultimi decenni, il modo in cui viviamo e percepiamo la magia è profondamente cambiato. Se la New Age, tra gli anni ’80 e ’90, dominava la scena con una visione luminose e rassicurante dell’esoterismo, oggi l’occulto è diventato più sperimentale, ibrido e intrecciato con la cultura contemporanea.

La New Age ha avuto il merito di rendere l’esoterismo accessibile a tutti, sdoganato un’idea di fondo che l’Universo fosse una grande energia armoniosa e che, sintonizzandosi sulle giuste frequenze, si potesse attrarre amore, abbondanza e benessere. Tecniche come la legge dell’attrazione, la guarigione con i cristalli, la canalizzazione di entità superiori hanno avuto un grande successo, ma con il tempo hanno iniziato a mostrare i propri limiti. Infatti un’eccessiva semplificazione dell’idea di una magia sempre positiva ha finito per rendere banale la complessità delle pratiche esoteriche, riducendole ad un business olistico.

Con l’avvento dell’internet e il crescente accesso a testi e pratiche più profonde, molte persone hanno iniziato a cercare alternative meno edulcorate, riscoprendo la stregoneria, la magia rituale e l’occultismo in forme più autentiche.

La prima grande rottura con la New Age è stata il ritorno della Wicca che è esplosa in un grande successo, soprattutto tra i giovani, mentre la stregoneria tradizionale, più legata alla magia popolare e agli incantesimi pratici, è tornata in auge. Parallelamente, la Chaos Magick ha stravolto le regole dell’occulto, proponendo un approccio sperimentale e privo di dogmi: qualsiasi simbolo può diventare magico, da un antico un sigillo tramandato da secoli o di un simbolo creato al momento, l’importante è che abbia un significato per il praticante e che venga caricato con la sua intenzione.

Un’altra rivoluzione è stata l’integrazione della magia con la tecnologia. Sono nati fenomeni come l’esoterismo digitale, con rituali collettivi lanciati attraverso i social, sigilli digitali e l’uso dell’intelligenza artificiale per creare simboli esoterici. L’occulto è entrato nel mondo del web, trasformandosi in qualcosa di dinamico e interattivo, diventando più fluida e accessibile che mai.

Oltre all’innovazione digitale, si è assistito a un forte recupero delle tradizioni magiche ancestrali. Se la New Age tendeva a prendere un po’ di tutto senza troppi problemi, oggi c’è una maggiore attenzione alla provenienza delle pratiche, alla loro autenticità e al rispetto delle culture originarie. Lo sciamanesimo, la magia popolare, e il culto delle divinità arcaiche sono tornati in primo piano, mentre le sostanze psichedeliche sono diventate strumenti di esplorazione mistica, con sempre più persone che le utilizzano con un approccio più strutturato, mescolando neuroscienza e spiritualità.

Oggi, la magia non è più quella rassicurante della New Age, ma neanche quella rigida delle tradizioni iniziatiche. È diventata fluida, adattabile, ma soprattutto accessibile a chiunque voglia esplorarla con curiosità e spirito critico.

Tra pregiudizi e riflessioni

La magia ha sempre portato con sé una lunga scia di pregiudizi. La paura dell’ignoto e il bisogno di controllo delle istituzioni religiose e politiche, nel corso dei millenni, hanno creato una narrativa che si ripete sotto nuove forme: chi pratica la magia viene visto alternativamente come visionario, ciarlatano, pericoloso o semplicemente ingenuo. Eppure, nonostante queste etichette, la magia sopravvive e si trasforma, rispondendo a un bisogno umano profondo.

Uno dei pregiudizi più diffusi è quello della magia come un qualcosa di pericoloso, sovversivo, oscuro. Questo timore nasce dal cristianesimo medievale, che ha demonizzato le pratiche pagane per rafforzare il proprio controllo. Ancora oggi, molte persone associano la magia all’occultismo oscuro, senza fare distinzioni tra tradizioni diverse. Indubbiamente, esistono pratiche esoteriche che lavorano con il lato ombra, ma la magia in sé non è né buona e né cattiva: è uno strumento, e come tale dipende dall’intenzione di chi la pratica. Inoltre c’è il pregiudizio opposto, quello che vuole vedere la magia innocua, ridotta ad una superstizione ignorando il suo valore simbolico e funzione spirituale.

Forse il più grande pregiudizio di tutti è quello che vuole la magia come qualcosa di separato dalla realtà. Invece, è sempre stata parte integrante della storia umana, mescolandosi con la religione, la filosofia, la scienza e persino la politica.

In fondo, i pregiudizi sulla magia dicono molto più su chi li esprime che sulla magia stessa. Temiamo ciò che non comprendiamo, ridicolizziamo ciò che non sappiamo spiegare, demonizziamo ciò che sfugge alle regole imposte. Ma la magia, alla fine, non ha bisogno di essere accettata o riconosciuta: continua a esistere, a trasformarsi, a trovare nuove espressioni. Perché la sua vera forza sta nella capacità di adattarsi e di connettersi all’animo umano, ieri, oggi… sempre!

Note dell’autrice

Cari lettori,

Raccontare millenni di storia esoterica è stata un’odissea affascinante ma anche impegnativa. Sono consapevole che ogni corrente, ogni figura e ogni pratica avrebbe meritato pagine e pagine per essere narrata nella sua interezza e per svelare ogni sfumatura nascosta. Alcuni nomi e altre correnti esoteriche avrebbero meritato, quantomeno, una menzione, ma ho dovuto fare delle scelte. E credetemi non è stato facile. Ogni omissione è stata una piccola sofferenza.

Ho provato ad evitare i soliti cliché, ma è stato pressoché impossibile. Spero, però, di essere riuscita a offrirvi una panoramica capace di ispirare, di accendere la curiosità, di farvi venir voglia di approfondire qualche tema, di cercare risposte, o magari di porvi nuove domande.

In fondo, l’esoterismo è un tesoro di saggezza millenaria, un invito a scoprire i segreti dell’Universo e di noi stessi.

 

Con affetto

 J. 

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