La Goetia è una delle tradizioni magiche più conosciute e antiche nell’ambito della magia cerimoniale occidentale. Derivante dall’antica pratica dell’evocazione degli spiriti, la Goetia si concentra principalmente sull’evocazione e il controllo di entità soprannaturali, in particolare i demoni. Il termine “Goetia” viene spesso associato al grimorio noto come Lemegeton o Piccola Chiave di Salomone, un libro attribuito al leggendario Re Salomone e che descrive 72 entità con i relativi sigilli, rituali e metodi per evocarli e comandarli. Questo testo costituisce una delle fondamenta della magia cerimoniale occidentale, influenzando maghi, occultisti e ricercatori di tutto il mondo.
La parola “Goetia” deriva dal greco antico “goēteia” (γοητεία), che indica l’arte di evocare le entità sul piano materiale ed era associata originariamente alla magia oscura. Nell’antichità greca e romana, la goetia era considerata una pratica esoterica volta a influenzare gli eventi attraverso l’intervento di entità soprannaturali, e per questo raramente ben vista. Tuttavia, è durante il Medioevo che la Goetia assume la forma di un sistema magico codificato, combinando elementi della tradizione giudaica, cristiana, islamica e delle antiche religioni pagane, questa fusione permise di ampliare notevolmente la portata di questa arte, prima limitata alla tradizione locale, facendo emergere il sincretismo che ha portato, ad esempio, la trasformazione di Astarte in Astaroth.
La Chiave di Salomone è un altro importante testo medievale che tratta di magia e di evocazione degli spiriti, spesso confuso con il Lemegeton o erroneamente ritenuto una versione antecedente della Goetia, in realtà è orientato verso il lavoro con gli spiriti planetari e gli arcangeli, utilizzando parole di potere, sigilli e nomi sacri scritti con un alfabeto iniziatico. La tradizione della Chiave di Salomone narra che il re biblico Salomone possedesse un anello magico che gli permetteva di controllare e comandare i demoni, impiegandoli per costruire il suo grande tempio a Gerusalemme. Questo mito ha avuto un’enorme influenza sull’occultismo occidentale e ha posto le basi per la costruzione dei grimorii di magia cerimoniale.
Il Lemegeton, o Piccola Chiave di Salomone, contiene quattro libri, ma è il primo, noto come Ars Goetia, a focalizzarsi sugli spiriti infernali. Questo testo descrive 72 demoni e fornisce le istruzioni per evocare, controllare e interagire con queste entità. Ogni demone possiede un proprio sigillo, un simbolo unico che rappresenta la sua essenza, l’enn, ovvero il nome segreto del demone, e la sua descrizione, necessaria per familiarizzare e comprendere le energie specifiche dell’entità.
L’evocazione è una pratica magica in cui il mago richiama sul piano materiale entità ultraterrene, spesso demoni o spiriti, per ottenere conoscenze nascoste, poteri naturali e innaturali e tutto ciò che può essergli utile nel piano mondano. Nella magia cerimoniale, l’evocazione richiede la preparazione di un ambiente rituale preciso e l’uso di strumenti specifici: cerchi protettivi, sigilli, formule magiche e talismani. Il mago, protetto dal cerchio, può “comandare” l’entità evocata, la quale è confinata entro un triangolo magico.
Secondo la tradizione goetica, i demoni possiedono poteri e conoscenze che possono influenzare il mondo materiale. L’evocazione non è senza rischi: si crede che il mago debba essere in grado di dominare la propria paura e la propria volontà per poter controllare l’entità evocata. Infatti, la Goetia fornisce precisi rituali per proteggere il mago e per garantirsi l’obbedienza del demone evocato.
Durante il Rinascimento, l’interesse per l’occulto e l’esoterismo crebbe notevolmente, e la Goetia divenne uno dei testi magici più studiati. Figure come Cornelius Agrippa, Paracelso e John Dee furono pionieri della magia rinascimentale, interessati non solo alla Goetia ma anche ad altri sistemi magici come l’alchimia, l’astrologia e la magia angelica. Le evocazioni divennero parte integrante dei rituali di queste tradizioni, e i grimorii come il Lemegeton vennero copiati e diffusi in tutta Europa.
Con l’avvento dell’Illuminismo e della rivoluzione scientifica, la magia e l’esoterismo vennero considerati pseudoscienze e superstizioni, portando a un declino delle pratiche cerimoniali. Tuttavia, la Goetia e altri testi magici continuarono a essere tramandati e riscoperti nell’Ottocento, con la rinascita dell’occultismo e delle società segrete.
Nell’Ottocento e nei primi del Novecento, società occulte come l’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata e la Società Teosofica riportarono in auge la magia cerimoniale, e con essa l’interesse per i grimorii come la Goetia. La Golden Dawn studiò e reinterpretò il Lemegeton, integrandolo con le proprie pratiche di magia cabalistica e astrologica. Molti membri di questa organizzazione, tra cui Aleister Crowley, sperimentarono e praticarono la Goetia, contribuendo alla sua diffusione e interpretazione in chiave moderna.
Crowley, una delle figure più iconiche dell’occultismo moderno, scrisse anche una versione commentata della Goetia e sviluppò nuovi metodi per l’evocazione dei demoni, portando un’interpretazione personale e spesso provocatoria. Crowley considerava i demoni non come entità esterne e indipendenti, ma come aspetti nascosti della psiche umana. Per Crowley, quindi, la Goetia non era solo un sistema per evocare esseri soprannaturali, ma anche un modo per esplorare i propri istinti e desideri reconditi.
Più di recente la Goetia è stata trasmutata anche dalla magia del chaos, una corrente esoterica fondata su un approccio eclettico e psicologico alla magia. I praticanti della magia del chaos considerano le evocazioni e i rituali della Goetia strumenti per esplorare il proprio subconscio piuttosto che veri e propri atti di interazione con demoni esterni. Nella magia del chaos, i demoni della Goetia vengono spesso reinterpretati come simboli o archetipi, il cui potere risiede principalmente nell’influenza psicologica che possono esercitare sul mago.
Questo approccio psicologico alla Goetia è stato adottato anche da molti esoteristi moderni, che vedono l’evocazione non come un incontro letterale con entità soprannaturali, ma come una tecnica per accedere a stati alterati di coscienza. Le pratiche goetiche vengono adattate e semplificate, spesso omettendo i dettagli cerimoniali più rigidi e sostituendoli con approcci più personali e intuitivi.
La differenza di approccio tra la Goetia antica e moderna si può ridurre a un concetto base: come ti ho spiegato la goetia antica puntava a comandare e controllare l’entità, un modo di approcciare quest’arte molto controverso e opinabile, perché mette l’operatore nella necessità di poter assoggettare e minacciare una creatura dai poteri immensi, per questo nella goetia moderna l’approccio è letteralmente capovolto, piuttosto che agire con violenza si preferisce attrarre il demone, allineando le nostre energie sottili e psichiche a quelle del demone, esattamente come avviene durante le invocazioni devozionali, anzi proprio l’invocazione è la preparazione alla vera e propria evocazione. Allinearsi a una entità, comprendendo i suoi aspetti caratteriali ed energetici, permette di invogliare il genio ultramondano a manifestarsi, attraendo la sua energia con la nostra. È un approccio più soft e impone uno studio approfondito di ogni entità con cui vogliamo lavorare, ma permette una esperienza più profonda e più efficace a questa arte così complessa, comunque si parla di una operazione di alta magia cerimoniale, l’approccio moderno limita molto i rischi, anche se non li esclude del tutto, e permette di operare in modo nettamente più semplice, con rituali molto più semplici delle complesse operazioni descritte nei grimorii rinascimentali. Se siete curiosi di leggere un racconto di prima mano di una esperienza difficile con un potente demone provate a leggere in Magick il racconto di Crowley della sua evocazione di Choronzon…
In conclusione l’evoluzione di un’arte così antica come la goetia ha trovato un netto cambiamento nell’epoca moderna, ha perso il suo carattere sottilmente religioso e violento per divenire una pratica profondamente personale e intima, basata sul rispetto e la conoscenza. Ciò che una volta era cristallizzato attraverso dettami e limiti inevitabili dal mago è diventata una arte interiore estremamente personale, ottenendo ciò che è definito impossibile attraverso a legge magica del Così in Alto, Così in Basso.
Il presente articolo è stato pubblicato sulla rivista The Witchcraft, anno 1 numero 0
Lorenzo Slaan Galli