La Divinazione cos’è?
L’ignoto è la paura ancestrale che accomuna ogni uomo di ogni epoca e dopo la morte, solo il futuro si circonda di quello stesso alone di curiosità mista a preoccupazione. E a causa di questo che da sempre, fin dalla preistoria, l’uomo ha cercato modi per connettersi al Divino e ricevere risposte agli interrogativi più importanti. Nei secoli le tipologie di divinazione sono state le più disparate: Nascite prodigiose, La posizione degli astri, gli eventi atmosferici fino ad arrivare a metodi più cruenti come leggere gli organi di animali appositamente sacrificati. Ma la DIVINAZIONE cos’è?
“Pretesa arte d’indovinare il futuro da segni e simboli esterni o da manifestazioni dirette della divinità”
questo è quello che ci suggerisce il vocabolario, ed in parte è vero.
Ogni praticante ha tra i primi approcci al mondo esoterico, quello che possiamo definire il metodo divinatorio per eccellenza: i tarocchi.
tralasciando i cenni storici sui mazzi più famosi che possono essere facilmente reperibili, andiamo al sodo della questione: a cosa serve avere un mazzo proprio?
Cominciamo con il dire che il mazzo di tarocchi comprende 78 carte, suddivise in 56 Arcani minori (lame suddivise in coppe, spade, denari e bastoni) e 22 Arcani maggiori che rappresentano, in maniera simbolica e mistica, il ciclo, l’insieme degli insegnamenti che un individuo deve apprendere, per costruire il proprio percorso e acquisire le esperienze necessarie per evolvere. Di fatto partiamo dall’Arcano ZERO (0) il MATTO che rappresenta l’individuo acerbo e senza esperienza e arriviamo all’Arcano 21, ossia IL MONDO quindi la completezza totale.
Ma arriviamo al dunque, ci serve per l’operatore il mazzo di Tarocchi?
Oltre che, ovviamente, per offrire servizi quali consulti alle persone che lo chiedono per questioni personali, l’utilizzo principale del mazzo per l’operante consiste in 3 operazioni:
La diagnostica, cioè interrogare il mazzo per sapere l’esito di un rituale, il momento più proficuo per agire o anche suggerimenti su quale tipo di lavoro esoterico sia meglio attuare per il dato problema che vogliamo risolvere.
In seconda battuta, il mazzo può essere parte integrante di un vero e proprio rituale, utilizzando appunto gli Arcani maggiori come rafforzativi di intenti o come rappresentazione di determinate situazioni/ persone. Non nego che l’utilizzo degli Arcani nei rituali appartenga ad un grado operativo un po’ più avanzato, quindi per il momento, in questo libro, accennerò solo alla possibilità di utilizzo senza scendere in esempi che potrebbero creare confusione.
Infine, uno degli utilizzi più proficui a livello personale è senz’altro la meditazione con gli Arcani. E Un esercizio molto facile e al contempo molto utile in quanto la meditazione concorre in maniera preponderante allo sviluppo della visualizzazione, che come abbiamo già spiegato, è parte integrante e fondamentale nello svolgimento della pratica.
L’esercizio che voglio suggerirti io, e di facile realizzazione e consiste nell’estrarre casualmente un Arcano e poggiarlo davanti a noi. In uno stato di quanta più quiete e rilassamento possiamo, cominciamo ad osservare la carta innanzi a noi. Partiamo dalle immagino predominanti, per poi scandagliare attentamente tutti i dettagli della carta, senza tralasciare ovviamente i colori che sono scelti secondo logia e simbologia. Riflettiamo su quali sensazioni ci dona la carta, se conosciamo il significato possiamo anche provare a riflettere su quale aspetto della nostra vita la carta vuole farci riflettere.
Ogni carta è ricca di simboli e se non riuscite a contestualizzare un dettaglio non scoraggiatevi, cercate online la simbologia di tal particolare e troverete le risposte.
Questo esercizio vi sarà utile anche nel conoscere in maniera approfondita gli Arcani e vi agevolerà nelle letture.
Tornando al discorso iniziale, quindi il potenziale divinatorio del Tarocco per conoscere il proprio futuro, ci tengo però a fare qualche appunto.
Nonostante ci siano degli eventi nella vita che sono assolutamente prestabiliti e al quale non possiamo sottrarci anche volendo, è pur vero che il libero arbitrio esiste e che siamo fautori di una grandissima fetta di quello che ci accade. Questo vuol dire quindi, che il responso di una lettura va inteso come QUI E ORA e non come un evento incontrovertibile. Mi spiego meglio.
Se il consultante mi chiede come evolverà la sua situazione economica poiché ha in testa dei nuovi progetti di investimento, e le carte mi parlassero di problemi legati a situazioni legali future, il consultante può decidere di non fare il passo più lungo della gamba e quindi di non rischiare con operazioni non proprio trasparenti. Quindi le carte effettivamente mi hanno detto cosa avverrà al consultante, ma si concretizzerà solo qualora lui portasse avanti i progetti che ha in questo momento. Nulla gli vieta di scegliere e modificare il responso in suo favore.
Un altro metodo di divinazione che sta spopolando ultimamente è il mazzo delle Sibille.
Questo di natura più recente e di matrice francese, reperibile in diverse versioni, è un mazzo di carte utilizzato prettamente per le questioni più leggere, più frivole. Prediletto per le stese sentimentali e per indagare in situazioni non introspettive. Sono soprannominate anche CHIACCHERINE proprio per la natura frivola e pettegola dei responsi.
Come non menzionare poi, il famoso Pendolo.
Strumento affascinante che trae origine dalla pratica di radioestesia, che e la stessa pratica con il quale i rabdomanti cercavano l’acqua nel sottosuolo.
Di solito utilizzato con dei quadranti sopra al quale farlo oscillare, di norma utilizzato per rispondere a domande secche: “SI” “NO” “NON SO”. Può essere creato con qualsiasi tipo di materiale in quanto attinge prettamente energia dall’operatore. Il pendolo viene utilizzato oltre che in radioestesia anche per la cristalloterapia.
Arriviamo or dunque a quello che è il sistema di divinazione più difficile e complesso in assoluto, del quale ovviamente farò solo un breve accenno poiché e un argomento complesso e davvero difficile d riassumere in un solo capitolo.
Parlo proprio di loro, Le Rune.
Le Rune sono un mezzo davvero molto complesso da utilizzare nella loro totalità perché rappresentano effettivamente quello che potremmo definire un sistema esoterico completo.
Sono all’effettivo lettere di uno degli alfabeti più antichi, utilizzato ampiamente dalle antiche popolazioni germaniche. Erano utilizzate come amuleti e talismani propiziatori o di protezione, e infine anche a scopo divinatorio per chi chiedeva indicazioni al proprio cammino.
Possiamo percepire a sacralità di questo mezzo anche per la leggenda che le accompagna. Fu infatti Odino stesso che assetato di conoscenza e desideroso di apprendere ogni forma di sapere, decise di compiere il massimo atto sacrificale appendendosi a testa in giù al sacro albero Yggdrasil e immolandosi a sé stesso rimase cosi appeso per nove giorni, con la propria lancia a trafiggerlo.
Grazie a questo gesto gli fu concesso di raccogliere le Rune, la più grande fonte di conoscenza, e diffonderne quindi la saggezza in aiuto degli uomini e della loro crescita evolutiva.
Sono quindi all’effettivo, l’unico strumento divinatorio donato agli uomini da un Dio.
Purtroppo oggi a causa del propagarsi di telefilm e trasposizioni cinematografiche poco realistiche, la potenza sacra delle Rune è abbastanza sminuita.
Le rune rimangono a mio avviso uno degli strumenti divinatori e di conoscenza più potenti che abbiamo, al quale dobbiamo avvicinarci in maniera cauta e con cognizione. Ottimale sarebbe un approccio alla cultura Norrena, partendo magari proprio dalla Edda Poetica per capire ed entrare nell’ottica dell’enormità di potere che possono generare.
Malvagia Strega del Nord
Contributo originale uscito come collaborazione in Specchi nel Buio
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